Uno spazio non è solo un mero rifugio che ci protegge dal freddo e dai pericoli, né un recinto chiuso o un’invariabile disposizione di vani,  bensì un elemento organico della vita . E’ proprio seguendo questo presupposto che è stato concepito l’intervento di ristrutturazione di questo appartamento posto al settimo e ultimo piano di un palazzo anni ’70 nella periferia nord di Milano . Lasciato in condizioni disastrose dai precedenti proprietari, ne sono state immediatamente percepite le sue potenzialità. Situato in una posizione strategica, a confine tra Cusano e il “Milanino”, l’appartamento si affaccia dal lato est su quest’ultimo, fornendo una vista mozzafiato sulla città giardino costituita da ville anni ‘20/’30 contornate da splendidi giardini e sulle montagne, che nelle giornate limpide regalano scenari quasi inverosimili da far dimenticare di vivere in città.

L’abbattimento dei tramezzi interni, l’eliminazione delle porte e la creazione di grandi vetrate, hanno permesso di creare uno spazio continuo e luminoso che viene interrotto solo dal volume che lo incorpora .

Si tratta in questo caso di uno spazio da percorrere, che racconta chi lo occupa attraverso gli oggetti che s’incontrano al suo interno, quali libri , ricordi di viaggio, fotografie, quadri ecc. , perché sebbene lo spazio integri tutto ciò che è sia estetico e funzionale, esso appartiene al mondo e alle considerazioni dello spirito.

La sensazione che si percepisce attraversando l’appartamento è che non vi sia un confine tra interno ed esterno, ma un’ incontro tra le due realtà trasmettendo così un forte senso di libertà. Le dimensioni contenute (circa 80 mq.) non hanno costituito un limite alla progettazione, bensì una sfida che culmina proprio nella dilatazione dello spazio stesso.

L’ingresso diventa il biglietto da visita, l’ anticipazione di ciò che ti puoi aspettare inoltrandoti nella casa , da subito vieni immerso nella zona living , dove prende posto una piccola ma funzionale cucina realizzata su disegno, opportunamente schermata da un bancone rivestito in mosaico che conferisce eleganza ad un luogo preposto perlopiù ai gesti del quotidiano. Da questa zona s’intravede il soggiorno, caratterizzato dalle grandi pareti finestrate che da un lato regalano un’incantevole vista sul territorio circostante e dall’altro danno accesso al grande terrazzo che percorre quasi tutto il perimetro dell’appartamento .

Il pavimento High-tech in cemento grigio lisciato e spatolato, crea un forte e gradevole contrasto con l’arredamento in stile classico ,arricchito da oggetti d’antiquariato e da preziose tende con tessere in madreperla. Percorrendo il disimpegno dalle pareti color ciclamino e ribassato per alloggiare l’impianto canalizzato di condizionamento e i faretti Flos, si arriva nella zona studio, ricavata da uno stretto balcone che in origine fungeva da collegamento alla zona notte. La mancanza di porte (tranne quella del bagno e della camera ospiti peraltro poco percepibili in quanto prive di coprifili e dello stesso colore delle pareti) e le grandi vetrate consentono di camminare all’interno della casa senza mai perdere il contatto con l’esterno.

La camera matrimoniale è delimitata da una parete in vetro acidato, oltre la quale si intravede una cabina armadio attrezzata illuminata dalla porta finestra che dà accesso al terrazzo. Qui l’arredo è ridotto all’essenziale: un grande letto appoggiato su una larga base che funge anche da comodino e le lampade Artemide alle spalle.

Le tende durante la notte fungono da sipario, separando la zona del riposo dalla luce che incombe fin dalle prime ore del mattino. Infine il bagno, con i due lati corti contrapposti simmetrici rivestiti sempre in mosaico color viola della Sicis, dove da un lato prende posto la zona lavabi, uno rotondo e l’altro quadrato, appoggiati su un piano in muratura rivestito in mosaico, con ai lati delle nicchie in cartongesso e dall’altro la doccia a pavimento con il grande soffione della Zazzeri che la sovrasta .